Arrivabene: "Il Mondiale non è ancora scivolato via"

Crisi Ferrari, il team principal del Cavallino rimane ottimista

1464626469369_521490188.jpgIl 20 marzo, quando è scattato il Mondiale di Formula Uno a Melbourne, in Australia, molti pensavano che sarebbe stato l'anno della riscossa Ferrari. Un po' perché la legge dei grandi numeri impone il ritorno della Rossa ad alti livelli - l'ultimo titolo iridato risale infatti al lontano 2007 con Michael Schumacher: troppo tempo - un po' perché fisiologicamente la Mercedes non può stare sempre davanti a tutti con un margine a dir poco schiacciante. Sei Gran Premi dopo, passato l'appuntamento storico di Montecarlo, molte nubi si addensano sul cielo di Maranello e il ritornello è sempre quello della passata stagione. La macchina non è competitiva o, per lo meno, non lo è a sufficienza per stare davanti alla coppia Rosberg-Hamilton. Anzi, da qualche corsa persino la rinata Red Bull riesce a piazzare il proprio musetto davanti a quello delle Rosse.

La parola crisi comincia a circolare nei corridoi della scuderia più famosa del mondo. E' comprensibile che da Sergio Marchionne in giù nessuno si aspettasse tante difficoltà a fronte del durissimo lavoro svolto durante l'inverno. L'illusione era che la nuova monoposto progettata da James Allison potesse essere vincente fin dal primo Gp, invece c'è stato un lento procedere all'indietro, fino alla gara del Principato che ha portato addirittura la Force India sul podio. "Il Mondiale non è assolutamente scivolato via", ha assicurato Maurizio Arrivabene, il team principal del Cavallino, scegliendo di andare controcorrente. Il quale Arrivabene ha pure annunciato sostanziali novità riguardanti il motore per il Gran Premio del Canada. Il nodo da sciogliere però è sempre il solito: rendere competitiva la Ferrari nelle Q3, quando crolla brutalmente il rendimento delle gomme e gli avversari fanno il vuoto.

Certo che le cifre sono da pelle d'oca. Il distacco di Kimi Raikkonen dal leader del Mondiale, il tedesco Nico Rosberg, è enorme: 45 punti. Addirittura 46 rispetto a Sebastian Vettel, che si è autoprocessato per il 4° posto ottenuto a Montecarlo. Pensare a una remuntada stile Juventus in questo momento è oggettivamente difficile, però le innovazioni che Maranello si appresta a portare a Montreal sembrano consistenti e foriere di passi in avanti. Alla Ferrari hanno a disposizione tre settimane per imprimere la svolta, auspicata anche dal pilota tedesco, deluso principalmente da se stesso e poi dalla sua monoposto.

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  • pubblicato30.05.2016
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