Sette dirigenti Fifa arrestati a Zurigo

Sei dei sette arrestati si oppongono all'estradizione negli Usa

1432710977602_463183754.jpgJoseph Blatter non e' coinvolto nelle indagini, l'elezione presidenziale si svolgerà come previsto venerdì e quanto ai Mondiali 2018 e 2022, rispettivamente in Russia e Qatar, non sono in discussione.

La Fifa si difende: "Il terremoto che ha travolto i vertici della federazione internazionale di calcio, con sette arrestati tra cui due vicepresidenti, non stravolge i programmi del calcio mondiale. E tantomeno mette in discussione la guida dello stesso Blatter."

"Né il presidente né il segretario generale della Fifa (Jerome Valcke ndr) sono coinvolti nelle inchieste" ha spiegato il capo della comunicazione della Fifa, Walter De Gregorio, in una conferenza stampa convocata a seguito delle due operazione svolte dalla giustizia svizzera, una in collaborazione con gli Usa e l'altra in modo indipendente. La prima ha portato all'arresto di sette dirigenti della Fifa in un'albergo zurighese (l'accusa è corruzione per circa 100 milioni di dollari su diritti tv e marketing negli Stati Uniti ed in Sudamerica). La seconda riguarda presunte irregolarità nell'assegnazione di Russia 2018 e Qatar 2022, con perquisizioni e sequestro di documenti nella sede della Fifa.

Sei dei sette dirigenti Fifa, tra cui due vicepresidenti, arrestati stamani dalla polizia svizzera su mandato dell' Fbi, si sono opposti alla decisione di farsi estradare negli Stati Uniti. Lo ha reso noto il ministero della Giustizia svizzero facendo sapere che subito dopo gli arresti è scattata la battaglia legale per trasferire negli Stati Uniti gli arrestati: Jeffrey Webb (Isole Cayman), Eugenio Figueredo (Uruguay), Eduardo Li (Costa Rica), Julio Rocha (Nicaragua), Costas Takkas (Gb), Rafael Esquivel (Venezuela) e Jose Maria Marin (Brasile). Gli agenti della polizia svizzera non hanno reso noto il nome del dirigente che ha accettato l'estradizione semplificata e che potrebbe essere consegnata alle autorità statunitensi immediatamente. 

Una bufera arrivata a poche ore dal congresso per la rielezione del presidente, pronto al quinto quadriennio: appuntamento che si svolgerà come previsto venerdì a Zurigo. A sfidare Blatter il principe di Giordania Ali Bin Hussein. ''Le inchieste ed il Congresso sono due cose distinte'', ha detto De Gregorio, ricordando che per il momento le persone arrestate mantengono il diritto di voto al Congresso in quanto ''non formalmente messe sotto accusa''.

I due filoni americano e svizzero si sono svolti quasi in contemporanea ''per motivi di coordinazione, a quanto ci e' stato riferito dal ministero pubblico elvetico''. Che la ''retata'' si stata organizzata a due giorni del congresso e' motivato col fatto ''che molti dirigenti coinvolti si trovano a Zurigo. Era quindi piu' facile per la giustizia agire in modo uniforme piuttosto che andare a trovare le persone individualmente nei loro rispettivi paesi".

La Fifa ha anche precisato che il rapporto Garcia (chiesto dalla Fifa per fare la luce sull'attribuzione dei Mondiali 2018 e 2022) e' in mano delle autorità elvetiche da diversi mesi. ''Appena saranno ultimate le investigazioni, il rapporto Garcia verrà reso pubblico'', ha assicurato De Gregorio. ''Per quanto ci riguarda il Mondiale 2018 si giocherà in Russia e quello del 2022 in Qatar. Questa e' la situazione al momento e la Fifa non intende speculare sul futuro".

Quanto a Blatter, che certo non sarà felice della nuova bufera, "è tranquillo e non ha alcuna intenzione di ritirare la propria candidatura. La Fifa sta attraversando un periodo difficile, ma queste inchieste serviranno per completare un opera di risanamento che la stessa Fifa ha lanciato già quattro anni fa".

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  • pubblicato27.05.2015
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