Williams: 'Non volevo pubblicizzare la gravidanza'

'Ho premuto il tasto sbagliato... Nastase razzista e sessista'

1493197913225_GettyImages-670347184.jpgSerena Williams condanna i "commenti razzisti" di Ilie Nastase e rivela di avere annunciato per sbaglio di essere incinta.

La statunitense ha pubblicato su Instagram un post per rispondere all'ex tennista, oggi capitano della Romania in Fed Cup, che parlando della sua gravidanza ha affermato: "Vedremo di che colore sarà: cioccolato al latte?".

"Mi dispiace sapere che viviamo in una società in cui persone come Ilie Nastase possono fare commenti così razzisti verso me e il bambino non ancora nato e commenti sessisti contro le mie colleghe", ha scritto la Williams riferendosi anche agli insulti rivolti da Nastase
a Johanna Konta.

Partecipando al TED 2017 a Vancouver, la numero uno del mondo è poi tornata sull'annuncio fatto la scorsa settimana quando ha pubblicato su Snapchat una sua foto abbinata alla didascalia '20 settimane'.

"Ho scattato una foto per ogni settimana di gravidanza, stavo salvando quell'immagine per il mio archivio ma sapete come sono i social network: premi il tasto sbagliato e...Il mio telefono non ha mai squillato così tanto, così ho realizzato: 'Oh no'", ha raccontato la
35enne.

La campionessa Usa ha scoperto di essere incinta due settimane prima dell'Australian Open in cui poi ha conquistato il 23° trofeo dello Slam della sua carriera: "Ero nervosa, non sapevo cosa fare. So che è molto pericoloso giocare nelle prime 12 settimane di gravidanza. Ho dovuto raccogliere tutte le mie energie e gettare via  tutti quei pensieri. Incinta o no, nessuno lo sapeva. E in ogni torneo a cui partecipo tutti si aspettano che io lo vinca. La grande notizia è appunto se non vinco".

Il successo nel major australiano ha consentito alla Williams di superare Steffi Graf nella classifica degli Slam vinti. La nascita del figlio, ha assicurato, non le impedirà di puntare al record assoluto di Margaret Smith Court, vincitrice di 24 titoli dello Slam: "Tornerò assolutamente a giocare, non sono ancora finita e nemmeno la mia storia lo è. Mi ispiro a mia sorella, che è un anno più grande di me. Se lei sta ancora giocando, posso farlo anche io. Questa è solo una nuova parte della mia vita. Mio figlio starà in tribuna a guardarmi, sperando che faccia il tifo per me senza piangere troppo...". 

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  • pubblicato26.04.2017
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