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CULTURA

25 aprile 1945-2015

70 anni fa la Liberazione. L'oro di Dongo e la storia di Gianna e Neri

In occasione del 25 aprile 2015, settantesimo anniversario della Liberazione, l’inviato di Rainews24 Martino Seniga ha realizzato tre reportage indagando alcuni aspetti poco conosciuti e ancora dibattuti della guerra di liberazione del nord Italia

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Foto di Gianna
di Martino Seniga
Mussolini ed i gerarchi fascisti fucilati a Dongo trasportavano con sé un piccolo tesoro, in valuta, lingotti d’oro e gioielli, giornalisticamente definito ”Oro di Dongo”. Alla questione dell’oro di Dongo negli ultimi anni si è andata sovrapponendo la storia di Gianna e Neri, di cui si è parlato molto dopo la pubblicazione di “Un amore partigiano: Storia di Gianna e Neri” di Mirella Serri, edizioni Longanesi 2014. Vi proponiamo l'intervista di Rai Storia a Mirella Serri.


 
Gianna e Neri
Giuseppina Truissi “Gianna” e Luigi Canali  “Neri”, erano rispettivamente staffetta partigiana e Comandante di Stato Maggiore della 52° Brigata Garibaldi, la formazione partigiana che ha bloccato il convoglio nazifascista a Dongo, arrestato Mussolini e gli altri gerarchi fascisti, e il cui commissario politico, Michele Moretti, ha sicuramente partecipato alla fucilazione del duce.



Secondo alcune fonti Neri avrebbe anche partecipato alla fucilazione di Mussolini. Gianna fu incaricata, dallo stesso Neri, di trasportare quanto sequestrato ai gerarchi fascisti da Dongo a Como e di consegnare il tutto a Dante Gorreri, segretario della federazione di Como del Partito Comunista Italiano.  Gianna e Neri furono rapiti ed uccisi nelle settimane successive al 25 aprile. I loro corpi, probabilmente gettati nel lago di Como, non sono mai stati ritrovati.
 
Lo scrittore e storico comasco Giorgio Cavalleri è stato uno dei primi ricercatori ad occuparsi della storia di Gianna e Neri e dell’Oro di Dongo, a cui ha dedicato numerosi libri. Ha inoltre conosciuto personalmente e raccolto le testimonianze dei principali protagonisti di queste vicende.


 
Il mistero dell'Oro di Dongo
A settanta anni di distanza anche la destinazione dell’ “Oro di Dongo”, appare abbastanza chiara. Alla fine di una serie di passaggi ed probabilmente di appropriazioni indebite, quanto avanzato era stato consegnato a Bonelli, amministratore della federazione milanese del Pci, Che negli anni ’90 ha ricostruito in modo dettagliato la destinazione finale di quanto requisito a Dongo a Mussolini ed ai gerarchi fascisti che lo accompagnavano.