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FOOD

La mensa della Caritas alimentata con quanto rimane dal sito

Apre il Refettorio Ambrosiano: a mensa i piatti da chef con le eccedenze di Expo

Le eccedenze alimentari sono utilizzate da chef di fama internazionale che si alterneranno nel corso del semestre dell'esposizione universale per preparare menù destinati a 96 persone in difficoltà individuate da Caritas Ambrosiana 

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Refettorio ambrosiano expo (twitter @expo2015milano)
Il Refettorio Ambrosiano si pone due obiettivi virtuosi: fornire i pasti alle persone in difficoltà e sfruttare le eccedenze del sito Expo per evitare sprechi alimentari. La mensa, che debutta con la prima cena servita dallo chef Massimo Bottura, apre nel vecchio teatro di Greco di Milano dove cuochi di fama internazionale preparano menù con il cibo in eccesso dell'Esposizione Universale, altrimenti destinato ad essere gettato.

Il progetto promosso dalla Arcidiocesi di Milano e da Caritas Ambrosiana nasce da un'idea di Davide Rampello e di Massimo Bottura (che ha appena ottenuto il secondo posto nella classifica dei cinquanta migliori ristoranti al mondo) che hanno coinvolto le eccellenze della cucina, dell'arte e del design.  

Dal 6 maggio ad oggi sono già state recuperate oltre 3 tonnellate di cibo fresco (carne, pesce, frutta, verdura, focacce e latticini) proveniente dal supermercato aperto nel sito espositivo e da altri esercizi. I prodotti, destinati ad essere buttati, sono stati lavorati dalla cooperativa e ridistribuiti alle persone in difficoltà attraverso i centri di ascolto delle parrocchie e le mense della città.

Da questa sera una parte di queste derrate è utilizzata (dal lunedì al venerdì) da chef di fama internazionale, che si alterneranno nel corso del semestre universale, per preparare menù destinati a 96 persone in difficoltà individuate da Caritas Ambrosiana tra coloro che sono già inserite in un percorso di recupero. Una parte delle spese di realizzazione e gestione sarà coperta con i fondi dell'8 per mille alla Chiesa Cattolica e da un'iniziativa di crowdfunding.    

L'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, nella conferenza stampa di presentazione, si è detto "colpito dalla capacità degli ideatori di coniugare povertà, bellezza e gratuità". "Anche la bellezza è una risposta alla fame, e se si accompagna al cibo spalanca al desiderio del compimento". Scola ha definito l'iniziativa "non un'operazione sofisticata di intellettuali ma un gesto di condivisione umana, capace di parlare a livello non solo cittadino e nazionale ma almeno europeo" e che rientra nella tradizione cittadina, perché "per la sua grande storia, Milano non può non avere attenzione per chi ha bisogno".    

Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha invece ricordato che "questo luogo sopravviverà ad Expo", diventando parte dell'eredità dell'evento, mentre il sindaco Giuliano Pisapia ha sottolineato come il refettorio sia "un tassello di un mosaico" di quella "lotta agli sprechi alimentari e per il diritto al cibo che rappresentano una battaglia che Milano ha fatto propria e sui cui è in prima linea con questo esempio, con la Carta di Milano e con la Food Policy che il Comune sta costruendo".