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SCIENZA

Conferenza sul clima, Oms: "Nell'accordo chiediamo riferimento chiaro all'impatto sulla salute"

Così il vicedirettore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Flavia Bustreo, che aggiunge: "7 milioni di morti all'anno nel mondo legati all'inquinamento atmosferico". Anche il nostro Paese - conclude - è favorevole ad avere nel testo dell'accordo un riferimento specifico all'impatto del cambiamento climatico sulla salute, i costi per il sistema sanitario sono enormi, deve essere un incentivo per i politici"

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di Cristina Raschio
250mila vittime in più ogni anno a causa dell'impatto sulla salute dei cambiamenti climatici. È quello che succederà tra 15 anni, dal dal 2030 fino al 2050, se non si interverrá tagliando le emissioni di Co2. Dati sconvolgenti, questi, pubblicati dall'OMS in occasione della Conferenza sul clima di Parigi. E proprio alla Cop21 Rainews.it ha incontrato la dottoressa Flavia Bustreo, vice direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanitá. "L'impatto del cambiamento climatico sulla salute - ha affermato - sarà molto negativo, avremo un impatto diretto con morti aggiuntive legate a condizioni di siccità in molti Paesi e, quindi, al cambiamento della produzione di cibo, legate al cambiamento dell'ecosistema e dell'epidemiologia di molte malattie trasmesse da vettori come la malaria, il dengue e molte altre malattie". Poi ci sono le inondazioni, i tifoni che causeranno molte più diarree e "le vittime saranno soprattutto tra le fasce di popolazioni più vulnerabili come anziani, donne e bambini".

Sette milioni di morti all'anno per inquinamento atmosferico

L'impatto del cambiamento climatico, poi, deve sommarsi con quello dell'inquinamento atmosferico. Il dato allarmante - riferisce Bustreo - è che ci sono sette milioni di morti all'anno legati all'inquinamento atmosferico nelle città, in tutti i Paesi del mondo inclusa l'Italia". Sul banco degli imputati naturalmente c'é il Co2 e gli effetti più negativi sono soprattutto sui bambini, sugli anziani. "Non a caso - aggiunge il vice direttore dell'OMS - sono in continuo aumento le malattie asmatiche nei bambini in molti paesi del mondo". Vulnerabili e soggette a malattie polmonari sono soprattutto le donne dei Paesi in via di sviluppo che, per cucinare, utilizzano ancora vecchi modelli di stufe.

"Renzi e Galletti hanno idee chiare su impatto cambiamento climatico per la salute"

Pochi giorni fa i dati dell'Agenzia europea dell'Ambiente secondo cui l'Italia è il Paese dell'Ue con il più alto numero di morti premature a causa dell'inquinamento atmosferico. Secondo i dati pubblicati, riferiti al 2012 e al 2013, l'Italia conta 84.400 decessi di questo tipo nel 2012, su un totale di 491mila a livello Ue. Per Bustreo "il nostro Paese deve assolutamente fare qualcosa per la salute degli italiani ma voglio rassicurare: ho parlato lunedì con il primo ministro Renzi e con il ministro dell'Ambiente Galletti e hanno le idee molto chiare sull'impatto negativo del cambiamento climatico sulla salute sia in Italia che nel resto del mondo. Sono molto favorevoli ad avere nel testo dell'accordo della Conferenza di Parigi un riferimento specifico a questo". La dottoressa spiega poi che già nel 1992 quando la convenzione fu creata la "salute era nel primo paragrafo di definizione del purpose dell'accordo del cambiamento climatico: non si parlava solo di impatto sull'ecosistema, ma anche di impatto sulla salute umana".

Purtroppo, lamenta il vice direttore dell'Oms, quello che si sta vedendo negli ultimi negoziati qui a Parigi è che "i riferimenti alla salute sono stati diluiti. L'Italia - aggiunge - deve essere molto forte e deve spingere per avere chiari quali sono gli impatti sulla salute soprattutto nel testo che riguarda lo scopo dell'accordo, la datazione e il finanziamento".

"Costi enormi per l'impatto sulla salute, è argomento utile per i politici che decideranno"

I costi per l'impatto del cambiamento climatico sulla salute - dice Bustreo - aumenteranno e sono a scalare. Perché non ci sono solo le malattie direttamente collegate all'impatto climatico, "ma ci sono conseguenze sul sistema di salute. Dopo i tifoni, dopo gli allagamenti si assiste - aggiunge la dottoressa - a una distruzione del sistema sanitario, perdiamo gli operatori, la capacità di offrire servizi sanitari. I costi sono enormi e questo è un argomento utile per i politici che oggi discutono a Parigi su un accordo".

L'Oms spera, quindi, che a Parigi ci sarà un accordo forte, che "darà un segnale forte - conclude il vice direttore dell'Oms - per salvare il nostro Pianeta. Perché il nostro motto é "Un Pianeta sano e una popolazione sana".