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SPETTACOLO

All'Auditorium Parco della Musica

Festa del Cinema. Il funambolo Petit è "The Walk 3D", Amelio ci racconta il registro di classe

Il film di Zemeckis è il più atteso alla rassegna capitolina. Seconda pellicola italiana in concorso. Incontri ravvicinati con il pubblico: Wes Anderson e Donna Tartt, William Friedkin e Dario Argento

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di Stefano Masi e Laura Squillaci

Dopo il documentario premio Oscar “Man on Wire”, tocca ora a un kolossal hollywoodiano narrare l’avventura del funambolo francese Philippe Petit che il 7 agosto del 1974 camminò su una fune d’acciaio tesa tra le due Torri Gemelle del World Trade Center. Assente il regista di Ritorno al futuro e Forrest Gump, Zemeckis, ad accompagnare il film alla Festa del Cinema c’è il vero Philippe Petit, oggi 66enne, al quale presta il volto Joseph Gordon Lewis.

Reduce dalla Quinzaine di Cannes, arriva alla Festa del Cinema “Mustang” opera-prima della regista franco-turca Deniz Gamze Erguven, scelto dalla Francia per la corsa agli Oscar. La storia di cinque sorelline orfane che vivono in un villaggio nel nord della Turchia. Da una parte il paradiso della loro infanzia, dall’altra la durezza della condizione femminile nel loro Paese.

"Registro di classe" di Gianni Amelio
Ma quella di oggi è anche la giornata del secondo film italiano in concorso. Con un flash-back che ci riconduce alla stagione del bianco e nero il regista Gianni Amelio indaga l’Italia sui banchi di scuola. Il suo “Registro di classe” è un itinerario attraverso i dialetti e le regioni, tra insegnanti, bambini e genitori. Facce e voci che sembrano venire da un altro pianeta.

Dalla Francia arriva “Les rois du monde” di Laurent Laffargue, ambientato a Casteljaloux, una cittadina del Sud-Ovest francese. Un detenuto appena sfornato dalla galera e il macellaio del paese si contendono la più bella del reame. Due galli nel pollaio sono troppi, soprattutto se sono Eric Cantona e Sergi Lopez.
Due gli Incontri Ravvicinati. Alle 18  in Sala Petrassi, Wes Anderson, il surreale e raffinato regista de I Tenenbaum, Il treno per il Darjeeling, Grand Budapest Hotel, e Donna Tartt, Premio Pulitzer per la narrativa con “Il cardellino”, parleranno al pubblico del loro grande amore per il cinema italiano, nato con i film di Fellini, Visconti, De Sica, Germi e Pasolini. 

Incontri ravvicinati: Dario Argento e William Friedkin
Nella stessa sala alle 20, incontro “da brivido” fra due grandi autori del cinema di genere, William Friedkin, premio Oscar nel 1972 per "Il braccio del potere", e il maestro dell’horror italiano Dario Argento. I due sveleranno le reciproche influenze, le fonti di ispirazione, i punti di contatto fra le loro opere: “Per me Dario è un regista rivoluzionario” ha detto Friedkin. “I suoi film sono viaggi nella disperazione ma pieni di ironia” ha spiegato Argento.