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SCIENZA

Studio pubblicato da Oxfam in occasione della conferenza sul clima

Parigi, Cop21: le popolazioni più povere sono le più minacciate dai cambiamenti climatici

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di Cristina Raschio
La metà più povera della popolazione mondiale - circa tre miliardi e mezzo di persone - è responsabile di appena il 10 per cento delle emissioni totali di Co2, il 10% più ricco, invece, di circa la metà. Sono questi i paradossi, le contraddizioni messi in luce dal rapporto presentato oggi da Oxfam in occasione della Cop21 di Parigi sul clima. A peggiorare la situazione, già grave, c'é il fatto che le le popolazioni più povere sono anche le più minacciate dal e colpite dal cambiamento climatico.
Il rapporto dell'organizzazione internazionale impegnata in progetti di sviluppo e aiuto umanitario, fornisce poi dettagli importanti per sgomberare il campo da falsi miti. Lo studio, che ha ricevuto l'endorsement delll'economista francese Thomas Piketty e che si intitola 'La disuguaglianza estrema del carbone', sostiene che le popolazioni dei paesi in via di sviluppo non siano responsabili del riscaldamento globale. Le emissioni prodotte nei loro territori, infatti, servirebbero per la produzione di beni di consumo destinati ad altri Paesi. 
Per il capo delle politiche climatiche e alimentari di Oxfam, Tim Gore, "il cambiamento climatico e la disuguaglianza economica sono strettamente connesse e insieme sono una delle più grandi sfide del 21esimo secolo". Parigi, aggiunge, "deve porre le basi per la costruzione di una economia più umana per tutti, anche per i più poveri che non sono responsabili del cambiamento climatico, ma i più minacciati dai suoi effetti".
Il rapporto fornisce poi dettagli importanti sulle emissioni di Co2 prodotte nel mondo. Le emissioni totali prodotte dalla metà più povera della popolazione cinese (circa 600 milioni di persone) - riferisce ancora il rapporto - sono solo un terzo di quelle prodotte dal 10% della popolazione americana più ricca, circa 30 milioni di persone. 
Una persona, ad esempio, che rientra nel 10% della popolazione più ricca dell'India produce in media un quarto del carbone usato dalla metà più povera della popolazione statunitense. Poi ancora: chi rientra in quel'1% della popolazione più ricca del mondo produce un'impronta di carbonio in media 175 volte superiore rispetto a una persona che appartiene a quel 10% della popolazione mondiale più povera.
Secondo lo studio, inoltre, le uniche persone che beneficiano dello status quo sono un ristretto gruppo di miliardari che hanno fatto la loro fortuna con l'industria e il commercio del petrolio. Contrastare le disuguaglianze economiche - continua il rapporto - é essenziale per fermare la povertà estrema e combattere il cambiamento climatico.