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MONDO

Il conflitto regionale

Turchia: pronti a operazione di terra in Siria con i sauditi

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Immagine di repertorio
La Turchia si dice pronta ad affiancare l'Arabia Saudita in un'operazione di terra in Siria, se la Coalizione anti-Isis appronterà questa strategia. "La Turchia e l'Arabia Saudita sono a favore di un'operazione di terra contro l'Isis", ha detto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, citato da Zaman: "Spieghiamo in tutti gli incontri della Coalizione che serve una strategia ampia. Se questa verrà adottata, noi come Turchia e Arabia Saudita, potremo unirci in un'offensiva di terra".

In precedenza, il quotidiano britannico "The Independent" aveva informato che l'Arabia Saudita sta inviando soldati ed aerei da caccia nella base militare turca di Incirlik in vista di una possibile invasione di terra della Siria: secondo la fonte, il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha confermato la notizia in una dichiarazione oggi a un quotidiano. "L'Arabia Saudita ha dichiarato la sua determinazione contro Daesh (l'Isis, ndr) dicendo di essere pronta a mandare aerei e truppe", ha detto il ministro. "Ad ogni incontro della coalizione abbiamo sempre sottolineato la necessità di un'ampia strategia orientata ai risultati nella guerra contro il gruppo terroristico Daesh - ha proseguito il ministro -. Se abbiamo una simile strategia la Turchia e l'Arabia Saudita potrebbero lanciare un'operazione di terra". Cavusoglu, prosegue l'Independent, ha poi confermato che aerei e personale sono in viaggio verso Incirlik - vicino al confine siriano - aggiungendo che per ora i numeri non sono stati confermati.

Da parte sua, in un'intervista pubblicata oggi il ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir ha detto che l'intervento russo non aiuterà il presidente Assad a rimanere al potere. "In futuro non ci sarà nessun Bashar al-Assad", ha detto a un giornale tedesco.

Nuovi attacchi contro i curdi
Intanto, la Turchia ha bombardato le zone controllate dalle forze curde siriane nel nord della provincia di Aleppo. A riferirlo è l'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, una Ong con sede a Londra ma che conta su una estesa rete di attivisti in tutto il Paese. Stamane, il primo ministro turco Ahmet Davotuglu ha minacciato di intraprendere un'azione militare contro i combattenti curdi siriani del Pyd, organizzazione che combatte da mesi i jihadisti dello Stato Islamico (Isis) ma che Ankara considera un gruppo terroristico.

"Se necessario, possiamo prendere le stesse misure in Siria come abbiamo fatto in Iraq e Qandil", ha detto Davutoglu in un discorso televisivo nella città orientale di Erzincan, riferendosi alla campagna di bombardamento incessante dello scorso anno sul monte Qandil, roccaforte nel Nord dell'Iraq del Partito dei Lavoratori del Kurdistan turco.

Esercito Siria avanza verso Aleppo
Intanto, non si ferma l'avanzata verso Aleppo delle truppe fedeli al regime del presidente siriano. Secondo la tv di Stato siriana, le forze lealiste, con l'appoggio dei raid aerei russi, hanno riconquistato Tamura, villaggio strategico situato su una collina che domina Anadan e Hraitan, roccaforti ancora in mano ai ribelli che si trovano alle porte di Aleppo. Le due città, situate a nord dell'ex capitale economica del Paese, sono state teatro negli ultimi giorni di pesanti bombardamenti aerei.

Russia invia corvetta lancia-missili davanti coste
La Russia ha annunciato l'invio dal Mar Nero al Mediterraneo di una corvetta lancia-missili; l'unità navale si schiererà dinanzi alle coste siriane. La Zelyony Dol, una corvetta equipaggiata con missili da crociera Kalibr, si era unita alla flotta russa nel Mar Nero a dicembre ed è già in rotta verso il Mediterraneo, ha annunciato in comunicato la flotta russa. Secondo l'agenzia Ria Novosti, che cita una fonte della sicurezza in Crimea, dove è di base la flotta nel Mar Nero, "non è escluso" che la corvetta prenda parte alla campagna russa a sostegno del regime di Damasco. "Gli obiettivi della nave non sono stati resi noti, ma essa è dotata di missili da crociera a lunga gittata e non è escluso la sua partecipazione all'operazione militare", ha spiegato ancora la fonte.

Kerry: se Assad non mantiene patti rischio truppe terra
"Se il presidente siriano Assad non terrà fede agli impegni presi e l'Iran e la Russia non lo obbligheranno a fare quanto hanno promesso, la comunità internazionale non starà certamente ferma a guardare come degli scemi: è possibile che ci saranno truppe di terra aggiuntive". Così il segretario di Stato Usa, John Kerry, in un'intervista a Orient Tv di Dubai, ripresa da Interfax. In un intervento a Monaco alla Conferenza della Sicurezza, Kerry ha detto che "siamo a una svolta in Siria, le decisioni delle prossime settimane potrebbero significare la fine o l'inasprimento del conflitto". Kerry ha però anche intimato alla Russia di smettere di bombardare l'opposizione siriana: "Finora la maggior parte degli attacchi è stata volta a colpire la legittima opposizione siriana", ha denunciato.