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SPETTACOLO

A Cannes arriva la storia di un rifugiato politico di Jacques Audiard

Sorrentino, più di 10 minuti di applausi per la Giovinezza

Il francese in gara con Dheepan. Sulla Croisette anche l'Assassina di  Hou Hsiao-Hsien. E nella categoria "Un certain regard" c'è Louisiana di Roberto Minervini
 

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di Laura Squillaci
Oltre 10 minuti di applausi partiti in sala quando ancora scorrevano sullo schermo i titoli di coda della Giovinezza di Paolo Sorrentino. Il film, che racconta l'ineluttabilità del tempo, il più commovente del regista italiano, è piaciuto molto al pubblico. La storia dei due 80enni in vacanza in un albergo delle Alpi, interpretati da Michael Caine, ex direttore d'orchestra. e Harvey Keitel, regista all'ultimo film, aveva diviso la critica nella proiezione mattutina, dove si erano sentiti molti applausi ma anche qualche voce di dissenso. 

Un film ottimista, scritto in solitudine nell'estate precedente all'Oscar per la Grande bellezza, racconta Sorrentino che dedica Youth a Francesco Rosi. È così con il passaggio sul red carpet di tutto il suo cast internazionale, da Jane Fonda, brillante nel suo piccolo cameo, a Rachel Weisz, figlia premurosa di Caine, si chiude il cerchio dei tre film italiani in concorso in questa 68esima edizione. Resta da aspettare la premiazione di domenica per vedere se la giovinezza, il Racconto dei racconti e Mia madre hanno fatto breccia nel cuore della giuria.

Ma il Festival di Cannes parla ancora la nostra lingua. Nella sezione Un Certain Regard ecco il quarto film di Roberto Minervini, italiano di Monte Urano che vive ormai da tempo in Texas. Il suo Louisiana è un impietoso affresco dei “white poor”, gli emarginati bianchi, senza lavoro e spesso sprofondati nella tossicodipendenza. Ma il film mette in scena un’America in cui la miseria è come se fosse l’altra faccia della medaglia di una realtà fatta anche di gruppi eversivi paramilitari, dediti a veri e propri giochi di guerra.  

Jacques Audiard, che aveva lanciato Tahar Rahim nel celebre Un prophete, torna sulla Croisette con Dheepan, film prodotto da Luc Besson, che prova a lanciare un altro esordiente assoluto. Il racconto segue le tracce di un rifugiato politico che è fuggito dallo Sri-Lanka per approdare in Francia, dove diventa guardiano in uno stabile della più tormentata banlieu parigina.

Dalla Cina arriva un dramma d’epoca diretto da Hou Hsiao-Hsien, L’assassina. E’ il ritratto di una guerriera svezzata alle più nobili arti marziali,  che spenderà il suo talento di combattente per sradicare la corruzione del governo locale della provincia di Weibo.