Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Speciale-25-aprile-Operazione-Sunrise-d67454a6-f65e-48b4-8b9d-dedd90c36d98.html | rainews/live/ | true
CULTURA

L'approfondimento

Speciale 25 aprile, l'operazione Sunrise

In occasione del settantesimo anniversario della liberazione, l’inviato di Rainews24, Martino Seniga, ha indagato alcuni aspetti poco conosciuti e ancora poco dibattuti della guerra di liberazione del nord Italia. Tra questi la cosiddetta Operazione Sunrise

Condividi
La resa di Caserta il 29 aprile del 1945
di Martino Seniga

Il 29 aprile 1945, il giorno prima del suicidio di Hitler a Berlino e della definitiva capitolazione della Germania Nazista, le armate Tedesche, ancora schierate nel nord Italia, firmavano, nella Reggia di Caserta, la resa incondizionata. Si concludeva così una delle pagine più segrete della seconda guerra mondiale, conosciuta con il nome di Operazione Sunrise.

Dall’analisi dei documenti consultati da Rainews24 e delle fonti che abbiamo intervistato si può affermare che l’operazione Sunrise ha evitato uno scontro militare di enorme proporzione tra alleati e truppe tedesche nel nord Italia ed  ha, probabilmente, accorciato la guerra in Europa di almeno due mesi. 


 
I PROTAGONISTI DELL'OPERAZIONE

Tre i principali artefici dell'operazione segreta. 
Karl Wolff. Governatore Militare e Comandante supremo delle SS nel nord d'Italia.
Ecco chi era il generale Wolff:


 
Max Waibel. Maggiore dell’esercito Svizzero. Vice-responsabile dei servizi segreti militari. E’ il principale artefice dell’operazione Sunrise che nella sua autobiografia definisce un successo. Subito dopo la guerra sarà accusato di “attentato alla neutralità della Svizzera”.


 
Allen Dulles. Capo del US office of strategic services (OSS) di Berna, futuro direttore della CIA, è lui il terzo protagonista dell'Operazione segreta. 



Il 3 marzo del 1945 è datato il primo incontro tra gli emissari delle SS di Wolff, gli inviati dell’OSS americana e i mediatori svizzeri. Ecco il racconto di quel giorno:



Nel quadro dell'operazione, rientrò anche la liberazione del capo partigiano Ferruccio Parri. A farlo liberare fu proprio il generale tedesco Wolff.