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MONDO

Cop21 di Parigi

Clima. Gli oceani sotto pressione

Anche gli oceani sono minacciati dal riscaldamento globale. La minaccia coinvolge la fauna e l'uomo. Il futuro dei nostri mari dipenderà dalle emissioni di anidride carbonica prodotta. Oggi 4 miliardi di persone si nutrono di prodotti ittici

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di Cristina RaschioParigi
L'acidificazione e il riscaldamento oceanici sono una minaccia per l'uomo e per l'intero ecosistema terrestre. A rischio la sopravvivenza della fauna e di molte popolazioni che si nutrono di prodotti ittici. L'allarme di Jean-Pierre Gattuso del CNRS e di Cassandra De Young della Fao: "A rischio fauna oceanica e la sicurezza del cibo".

Non solo l'uomo, la vegetazione, gli animali e l'atmosfera. Anche l'oceano é seriamente minacciato dai cambiamenti climatici. Il riscaldamento e l'acidificazione delle sue acque - causate dal riscaldamento globale - stanno avvenendo infatti sempre più rapidamente. Con rischi per la fauna e per l'uomo. L'oceano, come anche l'atmosfera, é un elemento essenziale per la vita sulla Terra: prima di tutto è un regolatore climatico, che assorbe ben il 93% del calore terrestre aggiuntivo mantenendo l'atmosfera fresca. Inoltre rappresenta più del 90% della superficie abitabile del nostro Pianeta fornendo più dell'11% delle proteine animali complessive consumate dall'uomo.

Per Il professor Jean Pierre Gattuso, scienziato del CNRS-INSU e professore all'università Pierre e Marie Curie di Parigi intervenuto ai lavori della Cop21, insieme al riscaldamento globale, l'acidificazione dell'oceano e l'aumento del livello del mare avranno un effetto molto negativo per l'uomo. "Prima di tutto i cambiamenti a livello oceanico hanno già iniziato ad avere i primi effetti sulla fauna marittima ospitata; secondo, - continua il professore - diversi organismi affronteranno ben prima del 2100 alti rischi anche in uno scenario di mitigazione. Il futuro delle condizioni dei nostri oceani - dice Gattuso - dipenderà dalle emissioni di CO2 prodotte nei prossimi decenni. Bisogna tagliare le emissioni prima che sia troppo tardi". A rischio, ci sarà anche la capacità dell'oceano di assorbire CO2 (che oggi é intorno al 28%). Questa, di fatto diminuirà sempre di più all'aumentare delle emissioni nell'atmosfera.

I rischi per l'uomo
Per Cassandra De Young, del Dipartimento pesca e acquacoltura della Fao, a rischio con il riscaldamento e l'acidificazione degli oceani c'é soprattutto la sopravvivenza di 4 miliardi di persone nel mondo che oggi si nutrono di prodotti ittici. Secondo i dati della Fao, inoltre, 800 milioni di persone nel mondo oggi si sostentano grazie alle attività di pesca e acquacoltura. E ben 400 milioni di persone nei Paesi più poveri del mondo oggi sopravvivono grazie ai prodotti ittici che costituiscono la metà dell'apporto di proteine animali necessario. "Per evitare tutto questo, bisognerebbe pensare - aggiunge De Young - a una pesca più responsabile e in bassa scala".