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ITALIA

Quinta udienza, aula bunker Rebibbia

Mafia Roma, Buzzi parla a sorpresa: "Io delegittimato dai pm, sottoposto a linciaggio mediatico"

"Non e' vero che non ho collaborato" dice in videoconferenza da Tolmezzo il ras delle cooperative. La sua risposta ai pm che cosi' hanno motivato il loro parere negativo sulla richiesta di patteggiamento

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di Silvia Balducci
E' Salvatore Buzzi ad animare sul finale la quinta udienza del maxiprocesso al mondo di mezzo. Mancano pochi minuti alle 16 quando il ras delle cooperative prende la parola dal carcere di Tolmezzo. E' da li che ha seguito tutte le udienze collegato in videoconferenza.  Buzzi torna sulla richiesta di patteggiamento a 4 anni e 10 mesi riproposta dal suo legale. "Non e' vero che non ho collaborato" dice ai pm che su quella richiesta hanno ribadito il loro parere negativo.
 
"Questo processo sara' molto lungo e non posso essere delegittimato davanti al tribunale. Pertanto non posso non replicare alle affermazioni fuorvianti rese dall'ufficio del pm nell'udienza di oggi e di quelle scorse tese ad inficiare le mie deposizioni" afferma Buzzi. 
 
"Non e' assolutamente vero che sto coprendo i miei amici, non ne ho dal 2 dicembre 2014. Ho solo precisato le gravi responsabilita' imputate alla coop '29 giugno', responsabilita' che sono quasi esclusivamente miei. Pertanto - ha aggiunto - ribadisco che non ho amici, ho solo raccontato fatti senza dare qualificazioni giuridiche". 
 
E ancora una volta Buzzi torna sul suo possibile trasferimento a Roma. "Secondo l'ufficio del pm, nell'udienza del 5 novembre, non posso essere detenuto a Rebibbia perché ho tentato di impadronirmi della mensa del carcere. Anche questa affermazione va assolutamente contestata perché non vera e perché rappresenta in modo distorto un progetto sociale. Le cose stanno in modo completamente diverso. In primo luogo si trattava di un progetto per realizzare nel carcere femminile e non maschile di Rebibbia un centro cultura per la preparazione dei pasti per i centri di accoglienza per immigrati da me gestiti, pasti che acquistavamo da tre fornitori diversi". 
 
I pm Ielo, Tescaroli e Cascini lo ascoltano. Sanno che il processo ai 46 imputati sara' lungo. Anche questa udienza si e aperta con le contestazioni degli avvocati difensori, quello di Carminati in primis, sulle barricate per l'organizzazione delle udienze, 4 a settimana fini a luglio. 
 
In aula anche questa volta dietro le sbarre l'ex consigliere regionale gramazio e l'ex ad ama panzironi. Massimo Carminati e' rimasto collegato in videoconferenza dai carceri di Parma .