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ITALIA

Dopo le polemiche tra alcuni difensori e presidente del Tribunale

Mafia Capitale, quinta udienza prima dell’ammissione delle prove

Oggi alle 10 si è aperta nell'aula bunker di Rebibbia la quinta udienza del maxiprocesso. che vede alla sbarra 46 imputati tra cui l'ex estremista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative, Salvatore Buzzi. Ieri sono state respinte, tra polemiche, le eccezioni delle difese 

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Roma
Ripreso oggi nell'aula bunker del carcere di Rebibbia il processo su Mafia Capitale che vede alla sbarra 46 imputati tra cui l'ex estremista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative, Salvatore Buzzi.  Ieri sono state respinte, tra polemiche, le eccezioni delle difese.  Le nuove polemiche tra le difese degli imputati di 'Mafia Capitale' e il presidente del Tribunale Rosanna Ianniello sono scoppiate dopo un'ennesima giornata dedicata alle questioni preliminari nell'aula bunker di Rebibbia.

Nessun vizio di nullità e incostituzionalità
Il collegio giudicante ha annunciato una camera di consiglio di quasi tre ore, provocando le proteste di alcuni avvocati, che avrebbero preferito un rinvio dell'udienza al giorno dopo con la lettura dell'ordinanza. "Costringendoci a stare qui in attesa per ore - hanno detto alcuni penalisti - lei ci impedisce di fare il nostro lavoro di studio. Se non ci agevola in queste piccole cose, non andiamo da nessuna parte".
Il tribunale si è ritirato per decidere, anticipando che per l'udienza di oggi e domani si passerà all'ammissione delle prove.

Prima della discussione la Procura, attraverso i pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, aveva preso la parola per replicare alle argomentazioni difensive e spiegare che i decreti di giudizio immediato non presentano affatto vizi di nullità e incostituzionalità, precisando che molti dei capi di imputazione, così come rilevato da alcuni avvocati, non sono generici né indeterminati.

I file con le intercettazioni
Quanto al mancato rilascio delle copie dei file audio delle intercettazioni, rivendicato da alcuni imputati, la Procura ha spiegato che non c'è alcuna violazione del diritto di difesa: quelle che sono alla base delle due ordinanze cautelari sono da tempo a disposizione di tutte le parti, mentre i restanti file audio, che le difese possono ascoltare e richiedere in copia dopo l'ascolto, non sono stati ancora rilasciati perché riguardano la privacy di soggetti estranei al processo oppure fanno riferimento a conversazioni tra indagati e loro avvocati.