MONDO
Cp21
WWF: da Parigi serve vero impulso al cambiamento
Dal summit dei leader del Pianeta sui cambiamenti climatici, il Wwf auspica che arrivi "un segnale chiaro che la transizione energetica è già in corso, che è irreversibile e che siamo sulla strada giusta per mantenere il riscaldamento globale ai livelli tali da prevenire un cambiamento climatico catastrofico".
Subito ridurre l'uso dei combustibili fossili e in particolare del carbone, che è la causa principale del cambiamenti climatici, e rafforzare le fonti rinnovabili e il risparmio energetico accelerando il passo verso un'economia a emissioni zero. Un vero impulso al cambiamento è, secondo il Wwf Italia, il segnale che deve arrivare dalla Conferenza mondiale sul clima Cop21 che prenderà il via il 30 novembre a Parigi.
Dal summit dei leader del Pianeta sui cambiamenti climatici, il Wwf auspica che arrivi "un segnale chiaro che la transizione energetica è già in corso, che è irreversibile e che siamo sulla strada giusta per mantenere il riscaldamento globale ai livelli tali da prevenire un cambiamento climatico catastrofico", quindi che la temperatura media non aumenti oltre 1,5-2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Da Parigi, l'associazione del panda si aspetta un accordo "equo, marcato e di trasformazione" e quindi rivolge quattro richieste cardine: "dare il senso che ci stia muovendo nella direzione giusta e basata su principi scientifici; definire una struttura internazionale sul clima che assicuri che le azioni diventino sempre più incisive; garantire la sicurezza e la capacità di adattamento dei Paesi e delle popolazioni vulnerabili sia con risorse finanziarie solide sia dal punto di vista tecnologico".
E' ancora una incognita quale sarà l'esito e se si riuscirà a raggiungere un accordo globale giuridicamente vincolante. Quindi "ad oggi si possono avere tre scenari di accordo - spiega la responsabile Clima & energia del Wwf Italia Mariagrazia Midulla - un accordo 'zombi', uno 'comme ci comme ça', e uno 'va va voom'. In sostanza, il primo appare come un grande successo ma nella sostanza conferma gli impegni di ciascun Paese per la riduzione di gas a effetto serra; il secondo prevede qualche aspetto positivo di collaborazione, di promessa finanziaria e supporto all'adattamento dei Paesi vulnerabili da parte dei Paesi sviluppati; infine, il terzo scenario vede l'adozione di un accordo quadro che permette di adeguare gli impegni finanziari e le emissioni". Parigi, quindi, "sarà l'inizio" perchè sarà necessario "un accordo post 2020 che permetta monitoraggio, verifiche e aggiustamenti e trasparenza" e sembra che l'Ue si stia rientando per un periodo di cinque anni.
"Oggi è a rischio la civiltà umana", ha rilevato il direttore scientifico del Wwf Italia Gianfranco Bologna spiegando con riferimenti scientifici che "sul cambiamento climatico siamo già oltre i 'confini planetari'" cioè i punti critici oltre i quali gli effetti sono devastanti per tutti i sistemi sociali. Per questo, ha avvertito, "non c'è più tempo e Parigi non può essere un fallimento" altrimenti lo sarebbe "per l'umanità intera. E' una sfida per cui tutto il mondo si deve mobilitare"; "le religioni, dalla cristiana con l'enciclica di Papa Francesco, all'islam al buddismo hanno già dato un grande contributo".
Dal summit dei leader del Pianeta sui cambiamenti climatici, il Wwf auspica che arrivi "un segnale chiaro che la transizione energetica è già in corso, che è irreversibile e che siamo sulla strada giusta per mantenere il riscaldamento globale ai livelli tali da prevenire un cambiamento climatico catastrofico", quindi che la temperatura media non aumenti oltre 1,5-2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Da Parigi, l'associazione del panda si aspetta un accordo "equo, marcato e di trasformazione" e quindi rivolge quattro richieste cardine: "dare il senso che ci stia muovendo nella direzione giusta e basata su principi scientifici; definire una struttura internazionale sul clima che assicuri che le azioni diventino sempre più incisive; garantire la sicurezza e la capacità di adattamento dei Paesi e delle popolazioni vulnerabili sia con risorse finanziarie solide sia dal punto di vista tecnologico".
E' ancora una incognita quale sarà l'esito e se si riuscirà a raggiungere un accordo globale giuridicamente vincolante. Quindi "ad oggi si possono avere tre scenari di accordo - spiega la responsabile Clima & energia del Wwf Italia Mariagrazia Midulla - un accordo 'zombi', uno 'comme ci comme ça', e uno 'va va voom'. In sostanza, il primo appare come un grande successo ma nella sostanza conferma gli impegni di ciascun Paese per la riduzione di gas a effetto serra; il secondo prevede qualche aspetto positivo di collaborazione, di promessa finanziaria e supporto all'adattamento dei Paesi vulnerabili da parte dei Paesi sviluppati; infine, il terzo scenario vede l'adozione di un accordo quadro che permette di adeguare gli impegni finanziari e le emissioni". Parigi, quindi, "sarà l'inizio" perchè sarà necessario "un accordo post 2020 che permetta monitoraggio, verifiche e aggiustamenti e trasparenza" e sembra che l'Ue si stia rientando per un periodo di cinque anni.
"Oggi è a rischio la civiltà umana", ha rilevato il direttore scientifico del Wwf Italia Gianfranco Bologna spiegando con riferimenti scientifici che "sul cambiamento climatico siamo già oltre i 'confini planetari'" cioè i punti critici oltre i quali gli effetti sono devastanti per tutti i sistemi sociali. Per questo, ha avvertito, "non c'è più tempo e Parigi non può essere un fallimento" altrimenti lo sarebbe "per l'umanità intera. E' una sfida per cui tutto il mondo si deve mobilitare"; "le religioni, dalla cristiana con l'enciclica di Papa Francesco, all'islam al buddismo hanno già dato un grande contributo".