Quando c'erano conti e premi Nobel
La prima edizione, 1932, di quella che ora chiamiamo Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia, non aveva una giuria perché i film non erano in competizione. A partire dalla seconda, due anni dopo, la kermesse diventa competitiva ma a decretare il vincitore è la presidenza della Biennale in accordo con il pubblico.
Il primo ad assumere il ruolo di presidente di una giuria internazionale fu nel 1936 Giuseppe Volpi di Misurata. Fu lui, da numero uno di Confindustria e della Biennale a volere fortemente la prima Esposizione d'arte cinematografica, quella appunto del 1932. Per questa ragione il premio al miglior attore e alla miglior attrice, le Coppe Volpi, portano il suo nome.
Forse non tutti ricordano che tre tra i più grandi scrittori italiani ricoprirono il ruolo di presidente di giuria. Nel 1956 il premio Nobel Eugenio Montale, nel 1967 Alberto Moravia e nel 1981 Italo Calvino. Tantissimi poi i registi italiani che anno dopo anno hanno guidato i giurati, l'unico che ha fatto il bis è stato Bernardo Bertolucci.
La storia è sempre passata dal Lido di Venezia. È così nell'anno in cui cade il Muro di Berlino e il terreno è fertile per il tramonto dell'Unione sovietica alla Mostra c'è l'ultimo presidente di giuria dell'Urss, Andrej Smirnov. Non è un caso allora che in clima di fine Guerra fredda l'anno seguente nel 1990 ci sia il primo presidente di giuria americano, Gore Vidal.
La parità di genere non appartiene ancora alla Mostra. Solo tre le donne presidente: nel 1987 Sabine Azéma, Jane Campion nel 1997 e Catherine Deneuve nel 2006. Lo scorso anno per la prima volta a Venezia arriva un compositore, il premio Oscar Alexandre Desplat. Nel 2015 è la volta del primo messicano presidente, Alfonso Cuarón, che proprio al Lido nel 2013 portò come film d'apertura il suo fortunato Gravity.